IL SINDACO PESCATORE E UCCIDIAMO IL RE TORNA IL GRANDE TEATRO A CORIGLIANO-ROSSANO


Appuntamento questa sera al Metropol e giovedì al Paolella

  La storia vera di un eroe normale, il sindaco Angelo Vassallo, e il racconto immaginato ma con spunti di cruda realtà, di due fratelli contro un padre tiranno che nulla ha insegnato loro della vita. Sono due gli spettacoli teatrali che saranno messi in scena a Corigliano-Rossano, nell’ambito del cartellone comunale “Il teatro si fa in tre”, il primo oggi, martedì 21, ore 20.30 – per “La Rassegna L’AltroTeatro- On Stage Metropol” patrocinata dal comune di Corigliano-Rossano – con Ettore Bassi, diretto da Enrico Maria Lamanna, che porterà sul palco del Metropol, “Il sindaco pescatore”. Tratto dal libro di Dario Vassallo (fratello dello scomparso sindaco di Pollica). La storia di Angelo Vassallo, un uomo che ha sacrificato con la sua vita l’impegno di difendere e migliorare il proprio territorio e la propria gente, attraverso un’opera quotidiana, semplice, onesta e lungimirante; dall’inizio della sua carriera politica, fino ai successi straordinari ottenuti nel Cilento a favore del Bene Comune – compresa l’operazione Dieta Mediterranea assurta, grazie a lui, a Patrimonio dell’Unesco – e al suo tragico epilogo. Vassallo è stato ucciso in un attentato la cui sospetta matrice camorristica è tuttora oggetto di indagini da parte della magistratura. La sera del 5 settembre 2010 Vassallo è stato raggiunto da sette proiettili calibro 9. Fin dall’inizio i giornali locali e nazionali hanno parlato di omicidio commissionato dalla camorra al fine di punire un rappresentante delle istituzioni che si era opposto a pratiche illegali.

Giovedì 23 sul palco del Teatro Paolella – direzione artistica di Antonio Maria d’Amico – andrà in scena “Uccidiamo il re”, un’opera inedita per la regia di Massimiliamo Aceti co-protagonista con il nostro concittadino Alessandro Cosentini. Una black comedy, cruda, una fotografia dell’attuale con richiamo shakespeariani. Gabriele e Lorenzo sono due fratelli. Si ritrovano dopo anni di assenza nella stanza da letto del padre morente, facoltoso imprenditore edile. Gabriele, attore ribelle, è andato via dalla casa paterna molto giovane; Lorenzo, figlio primogenito, indeciso su un percorso di studi ha deciso di rimanere al fianco dell’imprenditore ma, non essendo particolarmente dotato per gli affari, svolge un ruolo da semplice impiegato nella società di famiglia. I due fratelli trentenni si lanciano accuse e recriminazioni sul loro rapporto. Ma su una cosa sono d’accordo: Il padre è stato la causa di tutto. Con il suo controllo, la ferocia, l’ottusità, l’arroganza ha reso la vita “agiata” dei due un vero inferno di sensi di colpa e inadeguatezza. Gabriele e Lorenzo dopo dieci anni di assenza prendono una decisione: mettere subito fine alla vita del vecchio e gestire finalmente l’impresa. Lo avvelenano quotidianamente con piccole dosi di cicuta per non destare sospetti e prendono le redini della società. Dopo poco tempo però si rendono conto che non sono capaci di tener fronte a tutti gli impegni e alle grandi responsabilità che il lavoro richiede. Sono disperati. Cercano di rimettere in forze il padre ma ormai è troppo tardi.

«”Il teatro non è indispensabile. Serve ad attraversare le frontiere fra te e me”. Questa frase di un grande del teatro contemporaneo come Jerzy Grotowski ci pone di fronte all’importanza del teatro come strumento per conoscere ed affrontare le grandi questioni e la vita di tutti i giorni – afferma l’assessore alla Cultura, Alessia Alboresi – Proprio questa è la cifra con cui abbiamo voluto comporre il cartellone delle rassegne del Comune di Corigliano-Rossano e siamo felici di vedere come la gente sta rispondendo alle nostre proposte. Proprio questa settimana andranno in scena due opere importantissime, una oggi su un uomo che è morto per difendere le sue idee, un convinto ambientalista, il sindaco Angelo Vassallo, l’altra è una fotografia della nostra società: ottantenni che si credono immortali e che continuano a comandare e giovani cresciuti nel benessere che recriminano il passato ma che non hanno il coraggio del presente».

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