“DENZOLU”, dal 27 al 30 dicembre l’artista Franz Cerami protagonista a Corigliano-Rossano

Una serie di imponenti installazioni digitali sui luoghi simbolo della comunità, per una narrazione condivisa del patrimonio culturale e identitario della nostra città

Dal 27 al 30 dicembre la nostrà città diventerà protagonista di un articolato progetto a cura di Franz Cerami, artista italiano, con base a Napoli, riconosciuto a livello internazionale per il suo lavoro capace di mettere in dialogo arte e tecnologia, attraverso una tecnica mista, che incrocia pittura classica, pittura digitale e videomapping.

“Denzolu”, termine evocativo della parola dialettale lenzuolo, è un progetto di narrazioni, che pone l’attenzione sui luoghi e sull’identità della comunità che li abita, sui volti e sulle caratteristiche che rendono speciale ed unico il territorio di Corigliano-Rossano, comune dai natali recenti, istituito nel 2018 dalla fusione delle municipalità di Corigliano Calabro e Rossano.

Evento finanziato con il contributo della Regione Calabria con il programma azione coesione Pac 2007 2013 e Pac 2014 2020 avviso pubblico spettacoli ed eventi – Calabria straordinaria

Un progetto che prende forma attraverso una serie di imponenti installazioni digitali, che toccheranno alcuni dei luoghi simbolo del territorio, con l’obiettivo di concorrere alla creazione di una nuova identità condivisa e partecipata.

Il progetto di narrazione della comunità di Corigliano Rossano avrà il suo spazio permanente che sarà allestito per aree tematiche: L’identità, che prenderà forma con “Limen Portraits” il 28 dicembre  dalle 20.00 alle 23.00 sulla facciata della Torre del Cupo; Il centro storico ed i Beni Culturali con “Lumina” il 30 dicembre dalle 19.00 alle 22.00 sulla facciata della Basilica del Patire; Le periferie con “Lighting Flowers” il 27 dicembre in vari luoghi con incursioni notturne che verranno segnalate sulle pagine social di Franz Cerami.

“Limen Portraits” è uno dei progetti cardine della poetica di Cerami, un lavoro che si rinnova in ogni occasione. Nello specifico, a Corigliano-Rossano l’artista ha realizzato cento ritratti fotografici di cittadine e cittadini della nuova comunità in diversi punti della città. Successivamente Cerami ha dipinto questi ritratti utilizzando tecniche di painting digitale miste a pittura ad olio e grafite. I ritratti verranno stampati su lenzuola appese alle finestre di Corigliano-Rossano, e poi assemblati in un’unica grande installazione, che verrà proiettata su un unico grande lenzuolo immaginario nella serata del 28 dicembre sulla facciata della Torre del Cupo: l’elemento divisivo diventa elemento unificante.

Ad anticipare questo lavoro, il 27 dicembre prenderà forma “Lightning Flowers”, una installazione di Arte Globale, che ha già illuminato le periferie urbane di numerose città del mondo (Sao Paulo, Yerevan, Berlino, Lisbona, Madrid, Napoli, Tirana) e giunge ora a Corigliano-Rossano. Un’installazione di videomapping che punta a ridipingere gli spazi abbandonati delle periferie urbane, attraverso fiori digitali e luminosi dai colori sgargianti, fiori simbolici che interrompono l’ombra e l’oscurità di certi siti ridandogli vita. Fiori immaginifici per una sola notte, fatta di luce e non di buio, sprazzi per Cerami di una nuova vita che raccontano pezzi di fabbriche, piloni di autostrade, case abbandonate, mura di un edificio che non c’è più. Riportando il verde e la natura laddove non c’era e dove si spera possa crescere per regalare attraverso l’arte un mondo migliore e soprattutto possibile.

A chiudere le giornate di lavori di “Denzolu” sarà il 30 dicembre “Lumina”, un progetto di valorizzazione delle chiese e dei Beni Culturali di Corigliano-Rossano. Una installazione luminosa in cui l’artista ripensa e ridisegna le antiche luminarie, utilizzando linguaggi digitali, rielaborando i cromatismi e le geometrie caratteristiche, animandole al ritmo della musica. ll risultato è un’esplosione di luce e di colore in movimento nella notte, che suggerisce allo spettatore, in un luogo carico di spiritualità come la Basilica del Patire, la forte interrelazione tra la Luce espressa come magia dell’effimero e il Sacro in quanto ineffabile essenza. Una congiunzione che ha la natura di un archetipo antropologico e che coglie l’essenza dell’evento rituale che si rinnova conservandosi profondamente primigenio.

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