SS.106: Risposta alla lettera aperta dell’ingegner Fabio Pugliese

SS.106: Risposta alla lettera aperta dell’ingegner Fabio Pugliese

Caro ingegner Pugliese, innanzitutto, la ringrazio per gli auguri che ha voluto esprimermi tanto in privato quanto pubblicamente.
Ho letto il testo della sua lettera aperta, che non mi ha stupito conoscendo le posizioni che nel corso del tempo ha assunto sulla questione della Statale 106. A tal proposito, se me lo consente, non formulerò una risposta specifica, bensì in calce a questa mia risposta, a favore suo e di tutte le comunità ioniche, troverete una nota stampa che avevo preparato alcune ore prima di leggere il contenuto del suo appello, a seguito della conferenza stampa tenuta da Anas sul cantiere del Terzo Megalotto. Non è di certo un caso, a mio avviso, che i due documenti colgano i medesimi aspetti, seppur da postazioni diverse.
La sua missiva mi offre, piuttosto, l’occasione per una ulteriore riflessione. La posizione dell’Amministrazione Comunale è stata sancita – coerentemente – tanto nei documenti formali, quanto nei Consigli Comunali e persino nei comunicati stampa: la nota del 9 settembre scorso a cui faceva riferimento ritengo lasci poco spazio alle interpretazioni.
Periodicamente, tuttavia, registro “uscite pubbliche” – da parte di soggetti diversi – che tendono scientificamente a fare confusione, cercando di rimbalzare o capovolgere le istanze dei territori e tirando, quindi, in ballo il sindaco della Città maggiormente interessata da questo tracciato. Sappiamo entrambi che questo è l’atteggiamento di chi cerca qualcuno a cui lasciare il cerino in mano: “noi la proposta l’abbiamo fatta, il Sindaco non l’ha accettata”.
Cose vecchie come il mondo. Devo dirle, onestamente, che la cosa non mi spaventa affatto, perché chi amministra ha la responsabilità di fare delle scelte guardando non a sé stesso, ma ai prossimi 50 anni, pertanto finché le proposte saranno inaccettabili, tale resterà la posizione di chi governa la città, con o senza “il cerino in mano”.

Votare di nuovo l’ottavo megalotto? Sarebbe una provocazione, ma l’ottavo megalotto è già approvato e credo che al nostro territorio, più che le provocazioni e le trovate mediatiche, serva un costante lavoro politico-istituzionale finalizzato al raggiungimento di risultati concreti.
Di seguito il testo della nota che avevo preparato.

Se avessimo un euro a parola spesa
avremmo finanziato l’ottavo megalotto

Capisco tutto, ma credo sia il momento di chiudere la fase delle parate elettorali e rendersi conto che la questione della Statale 106 è una questione seria, che abbraccia tanto la sicurezza stradale quanto l’economia del territorio, e dunque non ci si possa scherzare né trastullarsi.
Preciso che non ho alcunché contro coloro che si stanno facendo promotori delle ultime iniziative, anzi: apprezzo chi, come il sottosegretario Cancelleri, ci mette la faccia con impegno ed onestà politica. Non apprezzo, invece, l’ostinazione nel proporre (e riproporre) tesi non credibili o inesatte.
Eviterò quindi lunghe dissertazioni che ho già proposto mesi addietro, chiare quanto immutate, e sancirò ancora una volta, ma molto semplicemente, i due nodi della questione, a partire dal primo: il finanziamento.

Al momento i soldi per la spesa prevista (che ritengo molto sottostimata) ci sono? No. Il Ministero è disposto a finanziare l’opera? Al momento non mi risulta, né è plausibile che prima si realizzino tutte le fasi di progettazione, si ottengano tutti i permessi e si esercitino tutti i vincoli e poi si finanzi l’opera. Senza il finanziamento, sia ben chiaro, discutiamo del nulla. Il discorso, per ora, potrebbe anche concludersi qui, ma per completezza affrontiamo anche altri aspetti.

Secondo punto: l’opera è condivisa? Una strada ad impatto zero non esiste. Ci piace andare in altre regioni e farci confondere, con ammirazione, dalla larghezza delle rotonde extraurbane? Un tempo, al posto di quelle rotonde, ci saranno stati certamente campi arati, per cui non si può avere e non abbiamo preclusioni su nessuna ipotesi: a Corigliano-Rossano, anzi allo Ionio, una strada a quattro corsie, serve. Detto questo, le varianti di attraversamento degli scali proposte non sono nemmeno da prendere in considerazione: sono semplicemente irricevibili, ed in sede di Conferenza dei Servizi questo è stato espresso in maniera cristallina. Ci sono soluzioni possibili, diverse ed accettabili? Siamo pronti a valutarle con la consueta costruttività, come deve fare una amministrazione comunale seria.
Che succede ora, a parte il fiume di parole? La Statale 106, e di questo bisogna rendere merito al Governo, è stata individuata come una priorità nazionale, tanto è vero che l’opera è stata commissariata e come commissario è stato nominato l’attuale Amministratore Delegato. È fatto noto, però, che i vertici Anas stanno per cambiare, evidentemente per volontà del Governo stesso di modificarne l’assetto, e sono già noti i nomi dei nuovi amministratori, che si insedieranno nelle prossime settimane. Mentre si lavora per individuare eventuali soluzioni condivise, quindi, è evidente che sarà fondamentale capire che posizione assumerà il nuovo A.D. non tanto nei confronti della Ss. 106 che rimane prioritaria, quanto dell’approccio che ha portato alla proposta di questa nuova idea progettuale Sibari-Coserie. Anche questo mi sembra francamente scontato, per cui, francamente, di cosa stiamo parlando?

Ultima questione, di carattere politico: l’ottavo megalotto costa troppo? Così sembra affermare anche il neogovernatore Occhiuto, in una lettera palesemente troppo affrettata. Ma anche questa è una inesattezza. I costi per opere finalizzate allo sviluppo del mezzogiorno non possono mai essere definiti “eccessivi”! Faccio riferimento, per esempio, alla discussione sui costi della nuova linea ferroviaria ad alta velocità: l’approccio aritmetico “costi-benefici” rappresenta il fallimento della politica e deve essere messo definitivamente da parte.
Il vero problema dell’ottavo megalotto sarebbe la capacità di intercettare il traffico che attualmente si riversa sulla Ss. 106 “bis”, facendo venir meno la funzione dell’opera, e solo per questo – pur continuando ad esprimere preferenza per il tracciato approvato dalle precedenti amministrazioni comunali – si può ragionare – come si sta facendo con attenzione – su altre idee progettuali.

Infine, un invito: non sentiamoci miracolati perché discutiamo di una quattro corsie che arriva fino al Coserie, perché, così come abbiamo dimostrato subito dopo il nostro insediamento, i dati di traffico, oltre che la incidentalità, sanciscono semplicemente che ne abbiamo diritto; pertanto, è corretto non accettare per forza la prima cosa che ci viene proposta, ma provare a scegliere la migliore soluzione possibile.
Del resto, anche con dati di traffico diversi, è evidente come per lo sviluppo della Calabria sia irrinunciabile realizzare una arteria a quattro corsie lungo tutto lo ionio, per consentire anche agli territori, in questo momento meno produttivi, di svilupparsi e crescere: questo è il tema che deve essere posto sul tavolo del Governo e dei nuovi vertici Anas.

 

 

 

 

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